Sale vertiginosamente la tensione in Siria, venti di guerra

Sale vertiginosamente la tensione in Siria, venti di guerra

Il silenzio dell’Occidente.

Sotto un inspiegabile silenzio in Occidente, la tensione in Siria tra Russia e Turchia sta assumendo toni preoccupanti.

Questa mattina sono caduti altri due militari turchi a Idlib, mentre altri 6 sono stati feriti. Il totale delle vittime dell’esercito di Erdogan sale quindi a 39 unità nell’ultima settimana.

A scuotere l’ambiente diplomatico è intervenuta la nota del Ministro della Difesa russo, Igor Konashenkov, il quale ha avvertito: “Nessuno in Occidente nota le azioni di Ankara, che ha dispiegato in violazione del diritto internazionale un gruppo offensivo grande come una divisione meccanizzata al fine di garantire con tutti i mezzi l’adempimento dell’accordo di Sochi”.

Il clima è quindi sempre più teso ain vista dell’incontro tra Vladimir Putin e Recep Tayyp Erdogan.

Come è noto la Russia sostiene Assad ritenendo la Siria unico baluardo in grado di contrapporsi al terrorismo jihadista. La Turchia è invece schierata a sostegno dei ribelli antigovernativi siriani.

Nel frattempo è divenuta tragica la situazione al confine greco-turco. I Siriani in fuga dal proprio paese sono circa 130.000, e la Turchia è ritenuta l’unica a poter frenare l’esodo. Si sono verificati ieri gravi scontri al confine tra i due paesi, e l’esercito greco ha sparato sui rifugiati.

Gli sforzi dell’Onu sono stati  sottolineati da Kevin Kennedy nel tentativo di mitigare quella che è stata definita la più grande crisi di oggi nel mondo.

Uno tra i pochissimi organi di stampa a riportare la crisi nella sua gravità è stato l’Osservatore Romano.

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